
Cristina Ortolani
Ricercatrice free-lance e content editor, studi al confine tra parola e immagine, dal 1996 racconto attraverso libri e progetti multimediali la memoria delle comunità locali tra Marche e Romagna.
Scrivo da quando avevo più o meno cinque anni e dal 1999 sono sul web, prima come collaboratrice di una importante società di servizi editoriali (ora non più attiva), poi in proprio.
Cult movies: Ninotchka di Ernst Lubitsch, a pari merito con Intrigo internazionale di Alfred Hitchcock e A qualcuno piace caldo di Billy Wilder. Cult books: Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio; Cristina Campo, Gli imperdonabili; Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby. E Franca Valeri, La signorina snob. Luogo: la luce della Provenza. Colori: quelli di Matisse.
Recupero e restituisco memorie
La memoria: mi ci sono appassionata grazie ai libri di Giovannino Guareschi, le storie di fantasmi della nonna e le provocazioni del professor Arnaldo Picchi, con il quale mi sono laureata al DAMS di Bologna nel 1993 in Iconografia teatrale.
Ho realizzato una cinquantina di libri, mostre e progetti multimediali su temi di cultura e società: di oltre venti pubblicazioni, legate soprattutto al territorio provinciale di Pesaro e Urbino, ho curato anche il progetto editoriale e la grafica.
Nel 2005, insieme con alcuni enti locali della provincia di Pesaro e Urbino ho creato la Memoteca Pian del Bruscolo, archivio condiviso per la memoria quotidiana dei luoghi e delle persone e fondato Un paese e cento storie, format di promozione del territorio ispirato a valori di sostenibilità ambientale, economica, sociale.
Nel 2010 ho ideato la rivista “Promemoria” e avviato pesaromemolab – laboratorio per la memoria condivisa promosso dal Comune di Pesaro e da diverse istituzioni culturali provinciali: esiti e sviluppi di queste ricerche sono oggi in parte raccolti sul blog ladirce.it.
Questi progetti hanno coinvolto negli anni migliaia di persone, impegnate nella raccolta e condivisione di storie e memorie locali, e la loro eredità è dal 2016 affidata a laDirce, progetto dipanato tra web, carta stampata e formazione.
Dal 1999 lavoro anche come content editor: qui alcuni dei principali siti web e opere a stampa ai quali ho contribuito.
Occasionalmente ma con molta convinzione mi sono occupata di costume nel cinema e nel teatro (il tema sul quale mi sono laureata), collaborando tra gli altri con la Fondazione Vittorio De Sica.
Del teatro (per il quale ho firmato dal 1984 al 2004 i costumi di diversi spettacoli di teatro musicale e di parola) conservo scatole di campioni di tessuti d’epoca, che utilizzo per comporre artworks ai quali, ormai è chiaro, riuscirò forse a dedicare la vecchiaia.
Sono nata nel 1965 a Pesaro, dove vivo e lavoro.
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Il mio lavoro, in breve
Ecco cosa so fare meglio e dove ho più esperienza:
- Mettere in luce e raccontare l’identità di un territorio: le sue storie, quella delle persone che gli hanno dato forma, i suoi colori e sapori.
- Ricostruire il passato attraverso i documenti: ho lavorato soprattutto con imprese, famiglie, comunità locali.
- Progettare libri, house organ, brochures: organizzarne i contenuti, sceglierne la veste più appropriata, far brillare la loro personalità.
- Rimettere mano a testi che hanno perso freschezza o non funzionano più: per un catalogo, un articolo, un sito.
- Armonizzare parole e immagini: nei miei libri le immagini non si limitano ad ‘affiancare’ le parole, spesso le sostituiscono portando avanti il racconto.
Questi sono i temi che ho studiato più a fondo:
- La memoria d’impresa.
- Il cibo nella sua dimensione culturale.
- La memoria delle comunità locali.
- La moda e il costume.
- Il teatro nel ‘900 e il cinema, con particolare attenzione a scene e costumi.
Infine.
- Scrivo pensando al destinatario. Sempre.
- Progetto libri come fossero film.
- Lavoro da sola e, quando i progetti lo richiedono, mi avvalgo di collaboratori qualificati e affidabili che coinvolgo a seconda delle loro competenze.