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Pesaromemolab - La stanza dei ricordi mostra

Pesaromemolab, La stanza dei ricordi – la mostra online

La memoria di una città, Pesaro, rivive nella Stanza dei ricordi, l'esposizione che nel settembre 2012 ha concluso il progetto Pesaromemolab

Nel settembre 2012 il progetto Pesaromemolab – archivio della memoria della città di Pesaro, si è concluso con l’esposizione La Stanza dei ricordi, allestita presso Palazzo Mazzolari-Mosca, che nei tre giorni di apertura ha registrato oltre 1.000 visitatori.

Per motivi tecnici non è stato possibile pubblicare nel flipbook tutti i materiali esposti ma puoi farti un’idea più completa della mostra sfogliando l’album dei Fotoricordi e leggendo il booklet.

Se vuoi saperne di più sul progetto Pesaromemolab leggi la relazione conclusiva.

Palazzo Mazzolari Mosca: grazie, signora Marchesa!

La Stanza dei ricordi ha trovato accoglienza al piano terra di Palazzo Mazzolari Mosca, negli spazi attualmente occupati dalla Biblioteca d’Arte dei Musei Civici.
Non poteva mancare, al termine della mostra, il ringraziamento alla marchesa Vittoria Toschi Mosca, che ci ha gentilmente accolti: il testo del pannello a lei dedicato.

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La Stanza dei ricordi di Pesaromemolab trova ospitalità nel palazzo di Vittoria Mosca (1814-1885), che la marchesa lasciò in eredità con le sue collezioni d’arte al Municipio di Pesaro, “per l’istituzione di un Museo Artistico Industriale, a profitto dei giovanetti che amano le scienze e lo studio, affinché servisse loro di pratica e di eccitamento al ben fare”.

Commissionato da Antonio Maria Mazzolari e costruito nella seconda metà del Settecento su disegno di Gianandrea Lazzarini, il palazzo fu acquistato da Vittoria Mosca nel 1842, per la somma di 6.300 scudi. Già nel 1844 la marchesa si era trasferita nella nuova residenza, i cui lavori di ristrutturazione saranno portati a termine nel 1852. Sposatasi nel 1856 con Vincenzo Maria Toschi, Vittoria continuerà ad arricchire le collezioni conservate nel palazzo di via Rossini, prediletto tra le numerose case di famiglia.

Tra il 1885 – anno della morte di Vittoria – e il 1886 tre sale a pianterreno furono adibite a Scuola serale e domenicale d’arte applicata all’industria, ufficialmente istituita nel 1887; il 29 luglio 1888 si inaugurava il museo voluto dalla marchesa, che testimoniava anche nella nostra città un’attenzione per le arti decorative diffusa in tutta Europa. Nel 1881 a Milano era stata aperta al pubblico la Casa Museo del collezionista Gian Giacomo Poldi Pezzoli; trent’anni prima, a Londra, dalla raccolta costituita per l’Esposizione Universale era nato il primo nucleo del futuro Victoria and Albert Museum.

Il Museo voluto da Vittoria chiuse però ben presto i battenti: già nel 1930, in seguito al terremoto,  nei locali di Palazzo Mazzolari Mosca vengono trasferiti alcuni uffici comunali, che vi restano fino al 1954, quando sarà ultimato il nuovo Palazzo Comunale. Affittate fino al 1971 al Circolo Pesarese, le sale del palazzo di via Rossini accolgono dal 1974 l’Assessorato alla Cultura.

Alcuni tra i pezzi più importanti della collezione di Vittoria Toschi Mosca sono oggi esposti presso i Musei Civici, nei cui depositi sono conservati anche un gran numero di oggetti e materiali di uso quotidiano: se molti di essi rappresentano una significativa testimonianza del gusto di un’epoca (oggi diremmo il design, e l’artigianato artistico), altri appaiono suggestivi soprattutto per le tracce lasciate dal tempo, come le calzature, i tessuti, le passamanerie e gli strumenti da lavoro che abbiamo scelto per comporre il nostro ricordo della lungimirante marchesa.

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Ringraziamo l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pesaro e i Musei Civici per aver consentito la riproduzione delle immagini.

Le notizie storiche sono tratte da Palazzo Mazzolari Mosca, a cura di Grazia Calegari, Pesaro 1999; gli occhi della marchesa sono un dettaglio del suo ritratto dipinto da Cesare Gaj (tutte le immagini qui riprodotte provengono dagli archivi dei Musei Civici di Pesaro)

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