Pesaromemolab (2011-2012)

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Nel 2011, sulla scia dell’esperienza ormai consolidata della Memoteca Pian del Bruscolo, anche il Comune di Pesaro ha avviato un progetto di recupero e condivisione della memoria della città. Anche Pesaromemolab  (il nome fu concordato con l’Assessore alla cultura, “Lab” sta come è facilmente intuibile per “laboratorio”), si fondava secondo quanto sperimentato dalla Memoteca, su un capillare radicamento sul territorio: tra il febbraio e l’aprile del 2012 oltre 200 persone parteciparono ai 14 appuntamenti di presentazione del progetto tra circoli, centri sociali, biblioteche della città. Gli incontri toccarono tutti i Quartieri, dal centro città alla cosiddetta periferia per arrivare ai ‘colli e castelli’, ossia a quei borghi un tempo Comuni autonomi, dal 1929 inclusi nel territorio comunale di Pesaro. 

Il ‘tour’ di Pesaromemolab suscitò molto entusiasmo tra i cittadini, tanto da organizzare due serate ‘fuoriprogramma’ a Candelara e presso il parco di Villa Molaroni, a Pesaro: tra campagna e città ancora due appuntamenti molto partecipati (circa 400 presenze), che originarono una collaborazione con associazioni e realtà locali proseguita nel tempo.

Nel settembre 2012 Pesaromemolab concluse il suo percorso (in anticipo rispetto al previsto) con la mostra Farememoria – La stanza dei ricordi, allestita presso palazzo Mazzolari Mosca, nei locali attualmente occupati dalla Biblioteca dei Musei Civici
Nei tre giorni di apertura oltre 1.000 persone affollarono le due salette dell’esposizione, testimoniando ancora una volta la capacità di aggregazione del tema della memoria.

Come la Memoteca Pian del Bruscolo anche Pesaromemolab ha un sito ‘vintage’, che ‘fotografa’ il progetto al momento della sua conclusione: www.pesaromemolab.it.

Puoi leggere di più su Pesaromemolab nella relazione conclusiva, dove trovi anche la rassegna media completa sul progetto.

La foto di pesaromemolab

Pesaromemolab
Cartolina promozionale di Pesaromemolab

La fotografia con la quale il progetto Pesaromemolab è stato presentato al pubblico è datata Pesaro 1941, e ritrae Zaira Mazzanti Bertúccioli con il nipote Amedeo Bertùccioli. Professore di francese, scrittore in lingua dialettale pesarese (le sue poesie vinsero diversi premi in concorsi nazionali), Amedeo era cultore di storie e vicende della sua città. Alcuni suoi scritti sono raccolti nel volume La bela fiola (Pesaro 2007), e riprodotti anche sul sito di Pesaromemolab.
Ringrazio di nuovo la figlia e la moglie di Amedeo, Laura Bertúccioli e Rina Bellomarì, per aver consentito la riproduzione della fotografia.

La storia comincia raso terra, con dei passi. Ogni racconto è un racconto di viaggio.

Pesaromemolab: Output e risultati