“Pro-memoria” – Tracce per un territorio
L’introduzione al numero 0 della rivista
Promemoria. [pro-me-mò-ria].
Breve scritto, o anche semplice appunto, con cui si vuol tenere o far presente qualcosa. [Dalla loc. latina pro memoria ‘per memoria’, ‘per ricordare’].
G. Devoto – G. C. Oli, Il dizionario della lingua italiana, Firenze 2002
Per ricordare, per memoria. Un post-it sullo sportello del frigorifero, un segno bianco sull’ardesia della lavagnetta, uno spillo colorato nella bacheca di sughero. Come un taccuino, questa rivista, di cui presentiamo il numero zero, annota fatti, cose, pezzi di vita tolti dall’esperienza della Memoteca Pian del Bruscolo e dalle ricerche che da essa hanno preso le mosse, con l’idea di tenere traccia delle storie di un territorio, per riportarle a disposizione della comunità locale. I racconti dei nonni a fianco dei documenti dell’Archivio di Stato, le visioni ottocentesche dei nobili dell’Accademia agraria e le prospettive degli immigrati, le ricette povere della tradizione, gli anni di guerra, le trame degli incontri. La storia e le microstorie, anzi, le storie e basta. Precedute e intonate dalle parole di un Testimone, forti, concrete, vitali, nelle quali leggere di volta in volta il racconto del cambiamento dei nostri microcosmi, affacciandosi a sfondi e temi più ampi.
Attraverso la dimensione del frammento (come nei mosaici, nella tela ruvida di un tempo, o nei quadri di Cézanne, è nello spazio bianco tra le tessere, tra i fili, tra una pennellata e l’altra, che si offre al lettore la possibilità di sostare e vagare con lo sguardo), attraverso una pluralità di punti di vista, quasi un caleidoscopio, “Promemoria” prova a ricomporre alcuni indizi del passato, utili, in questa civiltà dell’oblio (Bauman) a tenere insieme ciò che troppo spesso è stato disperso o, peggio, relegato a una sommaria fascinazione verso le atmosfere rétro delle foto seppiate. Al di là dell’umanissimo senso di nostalgia e della tenerezza che promanano da documenti e immagini del passato, occorre infatti, oggi più che mai, esercitare un discernimento, richiamarsi a un’ecologia della memoria, per evitare l’abuso ma anche il rischio di una nuova e più feroce dissipazione di ciò che, talvolta indiscriminatamente, affolla lo spazio virtuale, quasi ponendosi come oggetto di culto. Per “Promemoria” il discrimine sono le vite delle persone, per rintracciare nel come una volta ciò che è utile all’oggi, per rammentare, ricordare e, come ripercorrendo la scia di briciole o sassolini delle fiabe, ritrovare la strada.
Grazie dunque a tutti coloro che hanno accolto l’invito a collaborare a Promemoria, con le loro diverse abilità e competenze; grazie agli amministratori e al personale dell’Unione dei Comuni Pian del Bruscolo e dei Comuni a essa aderenti, che dal 2005 credono nell’importanza di promuovere la Memoteca; grazie a chi sostiene il progetto, rendendo possibile la raccolta e la restituzione di tanti materiali; grazie, infine, a tutti i Testimoni che ci hanno accompagnato e ai quali chiediamo di continuare a farci strada, con i ricordi, le fotografie, le chiacchiere davanti al tè o al caffè.
Cristina Ortolani
