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Sant'Angelo in Lizzola 1047-1947. Luoghi, figure, accadimenti

Sant’Angelo in Lizzola 1047-1947. Luoghi, figure, accadimenti

Luoghi, figure e accadimenti a Sant'Angelo in Lizzola, antico feudo della famiglia Mamiani e luogo di villeggiatura dei Perticari. Sfoglia il libro online!

Luoghi, figure, accadimenti. Le figurine sullo sfondo

Qui e non altrove s’inizia il nostro cammino,
oggi e non domani,
in quest’ora e non quando il sole sarà più alto.
Hugo Von Hofmannsthal, La donna senz’ombra

Questo lavoro conclude una ricerca intorno a Sant’Angelo in Lizzola avviata nel 2007, scandita da tappe intermedie che tra il 2008 e il 2012 hanno visto la pubblicazione di alcuni dei materiali qui contenuti, proposti in forma di opuscoli, esposizioni, filmati.
Conclude perché è ragionevole dare infine alle stampe – restituire – il frutto di un impegno condiviso nel corso degli anni con un gran numero di persone; allo stesso tempo, come sempre avviene, molte trame restano in sospeso, tracce che meriterebbero di essere dipanate e seguite una a una. E dunque questo libro, come si usa dire, “conclude ma non compie”.

Alcune precisazioni sono utili. L’arco temporale indicato in maniera forse temeraria nel titolo è in realtà imbrigliato attraverso i “luoghi”, le “figure”, gli “accadimenti”, dettagli di volta in volta illuminati come in un primo piano cinematografico o – visti gli assidui riferimenti al teatro – da un “occhio di bue”. I due estremi cronologici 1047-1947 valgono a indicare un orizzonte, sul quale si proiettano interrogativi riguardo all’evoluzione di queste zone nel secondo dopoguerra, evoluzione di cui sembra di poter leggere oggi una parabola piuttosto chiara. La scansione in tre atti cui si aggiungono gli “appunti di viaggio” delle ultime pagine si articola in una panoramica sugli anni precedenti al 1584, anno dell’infeudazione di Sant’Angelo a Giulio Cesare Mamiani; una sezione centrale dedicata agli anni tra il 1584 e il 1855 e, infine, una terza parte che arriva, attraverso dei “lampi”, quasi veri e propri bagliori di magnesio, alla seconda guerra mondiale.
Frammenti di storia che non sono necessariamente i più salienti quanto forse, per oggettive contingenze, i meglio rappresentati: la scelta su cosa inquadrare e cosa lasciare nell’ombra è orientata dalla sovrabbondanza documentaria alla quale ci si è trovati di fronte nel corso della ricerca. Una notazione stilistica: molti di questi documenti possiedono grande potenza evocativa, una capacità narrativa che si è deciso di non sacrificare, lasciando alla trascrizione di atti, inventari, lettere, rendiconti consiliari uno spazio il più ampio possibile.

Ancora oggi Sant’Angelo in Lizzola si caratterizza per il suo legame con la famiglia Mamiani. Una rievocazione in costume celebra ogni estate la presa di possesso della contea da parte di Giulio Cesare Mamiani I, e i santangiolesi più radicati non nascondono l’orgoglio per la storia del proprio paese che, sostengono, “fino a prima della guerra era il più importante di queste colline, per il commercio e anche per la cultura”. Non è estranea a questa percezione la presenza in loco di un’altra nobile e celebre famiglia, quella dei Perticari, i cui ultimi eredi risiedono tuttora a Sant’Angelo, in un’abitazione di cui sono proprietari da almeno cinque secoli.
Il rapporto tra i Mamiani e il loro feudo è ancora tutto da studiare: solo recentemente è stato ultimato l’inventario dell’Archivio storico comunale di Sant’Angelo, i cui documenti consentono di ripercorrere con precisione talora sgomentevole la vita della comunità dal XVI secolo a oggi. Una mole di materiali che, per avere un quadro meno parziale della situazione, andrebbe posta a confronto almeno con l’altrettanto impegnativa quantità di carte conservata nell’Archivio della famiglia Mamiani della Rovere, conservato presso la Biblioteca Oliveriana di Pesaro. Gli spunti offerti costituiscono solo un primo tentativo di mettere insieme un ritratto dei Mamiani sullo sfondo del loro feudo. Una sorta di conversation piece dove nobili e popolani coesistono sullo stesso palcoscenico con pari dignità o, se si preferisce, tra storia e narrazione lo storyboard per un film, per una serie di scene da affrescare sulle pareti di un palazzo baronale o sui fondali di un teatro.

Le pagine seguenti contengono ripetuti accenni a ricerche in atto e lavori svolti. L’invito è a seguire gli sviluppi di questo percorso, sia attraverso i materiali la cui stampa è in programma, sia attraverso la diffusione sul web o in formato digitale di notizie che via via si aggiungeranno. Allo stesso modo vale il rimando retrospettivo alle pubblicazioni citate in apertura, delle quali è riportato un elenco in calce, disponibili anche sul web.

Nell’augurare buona lettura desidero esprimere il mio ringraziamento a Guido Formica, Sindaco di Sant’Angelo in Lizzola, che con rara costanza ha partecipato alla costruzione della ricerca sul ‘suo’ paese; a tutta l’Amministrazione comunale e ai dipendenti, preziosi per la collaborazione con le loro differenti competenze.
Molti altri sono coloro i quali hanno contribuito alla ricerca: un elenco dei loro nomi, speriamo non troppo incompleto, è a pagina 282. Anche a loro, e ai tanti anonimi con i quali ho scambiato anche solo una parola su questioni santangiolesi va il mio grazie, per il tempo messo a disposizione di questo lavoro, e per l’attenzione dimostrata.
Infine, il ricordo di una delle “figure” il cui nome ricorrerà più spesso nel racconto: don Giovanni Gabucci (1888-1948) vice parroco di Sant’Angelo, compulsivo raccoglitore di memorie e ordinatore di archivi, la cui opera infaticabile ci ha lasciato considerevoli documenti su borgo e castello. Molte delle immagini provengono dal suo archivio, conservato presso l’Archivio storico Diocesano, e in più d’una pagina la sua voce farà da guida al lettore, nel gioco di sguardi attraverso il tempo. Con la scoperta di alcune fotografie dai suoi album ha avuto inizio questa storia, ed è giusto che siano i suoi occhi a invitarci al cammino.

Cristina Ortolani

 
 
Sant’Angelo in Lizzola 2007-2013, un percorso di ricerca

  • 2007 Scrigni della memoria, esposizione itinerante organizzata nell’ambito del progetto “Memoteca Pian del Bruscolo”
  • 2008 Giovanni Gabucci, frammenti per un ritratto, prima ricognizione sulla figura del ricercatore santangiolese, al quale nel 2011 è stato dedicato Il facchino della diocesi. Giovanni Gabucci (1888-1948), volume edito dalla “Memoteca Pian del Bruscolo”
  • 2008 Sant’Angelo in Lizzola, piccola guida per il visitatore
  • 2009 Un paese lungo la strada. Montecchio, storie e memorie tra XVIII e XX secolo
  • 2011 Sant’Angelo in Lizzola negli anni di Terenzio Mamiani, esposizione organizzata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia
  • 2012 Ci siamo rimboccati le maniche. Montecchio, la ricostruzione raccontata dai protagonisti, filmato
  • 2012 – In arte Fran. Omaggio a Mario Franci a cento anni dalla nascita, esposizione e libretto ricordo.
  • Tra il 2010 e il 2013 alcune storie santangiolesi sono apparse su “Promemoria”, la rivista della Memoteca Pian del Bruscolo.

N.B. Dal 2014 il Comune di Sant’Angelo in Lizzola si è unito a quello di Colbordolo, dando origine al nuovo Comune di Vallefoglia. Sant’Angelo in Lizzola è oggi capoluogo di Vallefoglia

 

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